INCIDENTI SUL LAVORO, QUATTRO MORTI NEL PAVESE: ANNEGATI IN UNA VASCA DI LIQUAMI TITOLARI E DIPENDENTI DI UN’AZIENDA AGRICOLA

In un’azienda di Arena Po, i vigili del fuoco stanno svuotando la vasca piena di liquami per recuperare i corpi. Le vittime sono due fratelli e due operai tutti di nazionalità indiana, l’azienda è tra le più importanti ditte di allevamento di bovini del Pavese.

PAVIA, 12 SET – Quattro persone sono annegate in una vasca di liquami di un’azienda agricola di Arena Po, in provincia di Pavia: in un primo momento si era comunicata la morte di due operai, mentre altri due risultavano ancora dispersi. Ma adesso i Vigili del Fuoco stanno procedendo allo svuotamento della vasca di compostaggio dei fertilizzanti – che serve per l’allevamento di bovini dell’azienda – per agevolare le operazioni di recupero di tutti i corpi. Lo comunica l’Areu Lombardia. Le vittime sono due fratelli di 48 e 45 anni, titolari dell’azienda agricola e due loro dipendenti, tutti di nazionalità indiana e legati, anche gli ultimi due, da vincoli di parentele. L’ipotesi di reato ipotizzato dalla procura di Pavia è omicidio colposo plurimo.

Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Stradella e i tecnici Asl per accertare la dinamica dell’incidente. L’azienda si trova in via San Rocco 7. L’ipotesi, stando a quanto si apprende da fonti investigative, e’ che uno degli operai sia entrato volutamente nella vasca durante l’operazione periodica di spurgo che viene effettuata con una cisterna trainata da un trattore che è ancora visibile sul posto. Qualcosa è andato storto e l’operaio è stato travolto dai miasmi dei liquami. Secondo una drammatica ‘catena’, tipica di questo tipo di incidenti sul lavoro, gli altri si sono gettati cercando di salvarlo. A ucciderli, probabilmente, è stata l’anidride carbonica esalata dai liquami. L’allarme è stato dato tra le 12 e le 13 quando i familiari delle vittime, non avendo notizie dei congiunti, si sono recati nella fattoria e hanno visto affiorare un cadavere dalla melma.

Inutili i soccorsi coi vigili del fuoco, protetti dalla maschere, che hanno avuto non poche difficoltà a estrarre i corpi. La ditta era intestata dal maggio 2017 ai due fratelli morti. A dare l’allarme sono state le mogli delle vittime: non vedendoli tornare per pranzo si sono preoccupate. Urla di disperazione e pianti dei familiari dei quattro operai morti mentre il cadavere di uno di loro viene caricato su un furgone per essere portato via. E’ questo lo scenario in cui magistratura e carabinieri stanno effettuando i primi accertamenti per accertare le cause dell’incidente sul lavoro ad Arona Po.

I militari stanno recintando col nastro bianco e rosso l’area che è stata messa sotto sequestro su disposizione della Procura.

FONTE: milano.repubblica.it

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